We Love God!

God: "I looked for someone to take a stand for me, and stand in the gap" (Ezekiel 22:30)

Average leaders are satisfied to use average words in an average way. Effective leaders, those who aspire to lasting and extended influence, will learn to use words as arrows fired from a bow, carefully chosen and aimed in order to accomplish a purpose.
Albert Mohler

Faith has nothing to do with feelings or with impressions, with improbabilities or with outward experiences. If we desire to couple such things with faith, then we are no longer resting on the Word of God, because faith needs nothing of the kind. Faith rests on the naked Word of God. When we take Him at His Word, the heart is at peace.
George Muller

FREE Online Italian Bible. Atti Chapter 25:1-27.

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Atti 25

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ATTI 25:1 Festo dunque, raggiunta la provincia, tre giorni dopo salì da Cesarèa a Gerusalemme.

ATTI 25:2 I sommi sacerdoti e i capi dei Giudei gli si presentarono per accusare Paolo e cercavano di persuaderlo,

ATTI 25:3 chiedendo come un favore, in odio a Paolo, che lo facesse venire a Gerusalemme; e intanto disponevano un tranello per ucciderlo lungo il percorso.

ATTI 25:4 Festo rispose che Paolo stava sotto custodia a Cesarèa e che egli stesso sarebbe partito fra breve.

ATTI 25:5 «Quelli dunque che hanno autorità tra voi, disse, vengano con me e se vi è qualche colpa in quell’uomo, lo denuncino».

ATTI 25:6 Dopo essersi trattenuto fra loro non più di otto o dieci giorni, discese a Cesarèa e il giorno seguente, sedendo in tribunale, ordinò che gli si conducesse Paolo.

ATTI 25:7 Appena giunse, lo attorniarono i Giudei discesi da Gerusalemme, imputandogli numerose e gravi colpe, senza però riuscire a provarle.

ATTI 25:8 Paolo a sua difesa disse: «Non ho commesso alcuna colpa, né contro la legge dei Giudei, né contro il tempio, né contro Cesare».

ATTI 25:9 Ma Festo volendo fare un favore ai Giudei, si volse a Paolo e disse: «Vuoi andare a Gerusalemme per essere là giudicato di queste cose, davanti a me?».

ATTI 25:10 Paolo rispose: «Mi trovo davanti al tribunale di Cesare, qui mi si deve giudicare. Ai Giudei non ho fatto alcun torto, come anche tu sai perfettamente.

ATTI 25:11 Se dunque sono in colpa e ho commesso qualche cosa che meriti la morte, non rifiuto di morire; ma se nelle accuse di costoro non c’è nulla di vero, nessuno ha il potere di consegnarmi a loro. Io mi appello a Cesare».

ATTI 25:12 Allora Festo, dopo aver conferito con il consiglio, rispose: «Ti sei appellato a Cesare, a Cesare andrai».

ATTI 25:13 Erano trascorsi alcuni giorni, quando arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce, per salutare Festo.

ATTI 25:14 E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re il caso di Paolo: «C’è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale,

ATTI 25:15 durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono con accuse i sommi sacerdoti e gli anziani dei Giudei per reclamarne la condanna.

ATTI 25:16 Risposi che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l’accusato sia stato messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall’accusa.

ATTI 25:17 Allora essi convennero qui e io senza indugi il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell’uomo.

ATTI 25:18 Gli accusatori gli si misero attorno, ma non addussero nessuna delle imputazioni criminose che io immaginavo;

ATTI 25:19 avevano solo con lui alcune questioni relative la loro particolare religione e riguardanti un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere ancora in vita.

ATTI 25:20 Perplesso di fronte a simili controversie, gli chiesi se voleva andare a Gerusalemme ed esser giudicato là di queste cose.

ATTI 25:21 Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio dell’imperatore, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».

ATTI 25:22 E Agrippa a Festo: «Vorrei anch’io ascoltare quell’uomo!». «Domani, rispose, lo potrai ascoltare».

ATTI 25:23 Il giorno dopo, Agrippa e Berenìce vennero con gran pompa ed entrarono nella sala dell’udienza, accompagnati dai tribuni e dai cittadini più in vista; per ordine di Festo fu fatto entrare anche Paolo.

ATTI 25:24 Allora Festo disse: «Re Agrippa e cittadini tutti qui presenti con noi, voi avete davanti agli occhi colui sul conto del quale tutto il popolo dei Giudei si è appellato a me, in Gerusalemme e qui, per chiedere a gran voce che non resti più in vita.

ATTI 25:25 Io però mi sono convinto che egli non ha commesso alcuna cosa meritevole di morte ed essendosi appellato all’imperatore ho deciso di farlo partire.

ATTI 25:26 Ma sul suo conto non ho nulla di preciso da scrivere al sovrano; per questo l’ho condotto davanti a voi e soprattutto davanti a te, o re Agrippa, per avere, dopo questa udienza, qualcosa da scrivere.

ATTI 25:27 Mi sembra assurdo infatti mandare un prigioniero, senza indicare le accuse che si muovono contro di lui».