We Love God!

God: "I looked for someone to take a stand for me, and stand in the gap" (Ezekiel 22:30)

The problem is that many people cling to the symbol but never understand the reality it is intended to represent. Most likely, tens of thousands of people have 'invited Christ into [their] hearts,' thinking that a mystical experience is what saves them. Then, they go on their merry way, living their lives as they did before. If you were to ask them, 'How do you know that you are going to heaven?' they would respond, 'Because I invited Christ into my heart.' But if you probe, there is nothing beneath the shallowness of that reply. They did what someone told them to do, but never really embraced the Savior.
Daniel Wallace

Do you want to go to heaven? I mean, do you really want to go to heaven? Let’s remember that heaven is a place of perfect holiness. That means as we delight in beholding God’s glory now, it is as if we are, 2 Corinthians 3:18, “beholding [Him] as if in a mirror.” Heaven will be direct exposure to the fullness of His glory. Why there and not here? Because we still have sin. Yet the split second Christians die, they are instantly transformed to be as righteous as Christ. Now we are declared as perfectly righteous as Christ. Then we will be made as perfectly righteous as Christ. If you are in Christ, this will be your state into all of eternity. Therefore I have to make the two following conclusions: One, we can think of our time here on earth as we are being made more holy like God only as preparation for our future existence with Him. And two, if you really want to go to heaven and be as holy as God throughout all of eternity, isn’t it safe to assume you’d desire it right now as well?
Randy Smith

FREE Online Italian Bible. Genesi Chapter 27:1-46.

Main Index: Italian Bible

 

Genesi 27

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GENESI 27:1 Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi».

GENESI 27:2 Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte.

GENESI 27:3 Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina.

GENESI 27:4 Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire».

GENESI 27:5 Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa.

GENESI 27:6 Rebecca disse al figlio Giacobbe: «Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù:

GENESI 27:7 Portami la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al Signore prima della morte.

GENESI 27:8 Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine:

GENESI 27:9 Và subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto.

GENESI 27:10 Così tu lo porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua morte».

GENESI 27:11 Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: «Sai che mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia.

GENESI 27:12 Forse mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione».

GENESI 27:13 Ma sua madre gli disse: «Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti».

GENESI 27:14 Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre.

GENESI 27:15 Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe;

GENESI 27:16 con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo.

GENESI 27:17 Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.

GENESI 27:18 Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?».

GENESI 27:19 Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica».

GENESI 27:20 Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!». Rispose: «Il Signore me l’ha fatta capitare davanti».

GENESI 27:21 Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no».

GENESI 27:22 Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù».

GENESI 27:23 Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse.

GENESI 27:24 Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono».

GENESI 27:25 Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve.

GENESI 27:26 Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!».

GENESI 27:27 Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l’odore degli abiti di lui e lo benedisse: come l’odore di un campo che il Signore ha benedetto.

GENESI 27:28 Dio ti conceda rugiada del cielo e terre grasse e abbondanza di frumento e di mosto.

GENESI 27:29 Ti servano i popoli e si prostrino davanti a te le genti. Sii il signore dei tuoi fratelli e si prostrino davanti a te i figli di tua madre. Chi ti maledice sia maledetto e chi ti benedice sia benedetto!».

GENESI 27:30 Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù suo fratello.

GENESI 27:31 Anch’egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: «Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica».

GENESI 27:32 Gli disse suo padre Isacco: «Chi sei tu?». Rispose: «Io sono il tuo figlio primogenito Esaù».

GENESI 27:33 Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: «Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l’ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l’ho benedetto e benedetto resterà».

GENESI 27:34 Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!».

GENESI 27:35 Rispose: «E’ venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione».

GENESI 27:36 Riprese: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato gia due volte? Gia ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!». Poi soggiunse: «Non hai forse riservato qualche benedizione per me?».

GENESI 27:37 Isacco rispose e disse a Esaù: «Ecco, io l’ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l’ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?».

GENESI 27:38 Esaù disse al padre: «Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre mio!». Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse.

GENESI 27:39 Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse: sarà la tua sede e lungi dalla rugiada del cielo dall’alto.

GENESI 27:40 Vivrai della tua spada e servirai tuo fratello; ma poi, quando ti riscuoterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo».

GENESI 27:41 Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: «Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe».

GENESI 27:42 Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed essa mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: «Esaù tuo fratello vuol vendicarsi di te uccidendoti.

GENESI 27:43 Ebbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano.

GENESI 27:44 Rimarrai con lui qualche tempo, finché l’ira di tuo fratello si sarà placata;

GENESI 27:45 finché si sarà placata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?».

GENESI 27:46 Poi Rebecca disse a Isacco: «Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?».